martedì 27 marzo 2012

LA FOGLIA


La foglia è un organo delle piante specializzato per la fotosintesi, è normalmente piatta e sottile per poter esporre i cloroplasti. 



LA SUA STRUTTURA
· Gli EMBRIOFILLI sono le prime foglie a formarsi dopo la germinazione del seme e caratterizzano con il loro numero i due gruppi sistematici mono e dicotiledoni. La loro vita è breve in quanto svolgono una funzione di prima riserva per il successivo sviluppo del germoglio.
· Le SQUAME sono presenti in organi epigei come le gemme. Hanno la funzione di proteggere dell’organo che ricoprono.
· Gli IPSOFILLI sono presenti negli organi aerei della pianta, generalmente vicino ai fiori, dove svolgono una funzione protettrice.
· I VITICCI o CIRRI si avvolgono ad un corpo  vicino allo scopo di sostenere la pianta.
· Le SPINE sono trasformate in organi di difesa a punta dura, acuminata o pungente.
· Le FOGLIE PERIANZIALI a loro volta sono suddivise in petali e sepali.
· Le FOGLIE FERTILI formano stami e pistillo.
La foglia è perciò conformata in modo da poter svolgere al meglio queste due funzioni e, se osservata al microscopio in sezione trasversale, presenta nei suoi tessuti una struttura molto particolare. Nella lamina fogliare troviamo all’esterno due epidermidi, formate generalmente da un solo strato di cellule e prive di spazi intercellulari, che hanno le funzioni principali di protezione dei tessuti sottostanti e di limitazione delle perdite di liquido per evaporazione. Proprio per questo motivo la loro parete esterna è ispessita ed impregnata di sostanze come cera, cutina, lignina, ecc. e forma uno spessore impermeabile che nel suo insieme prende il nome di cuticola. Le cellule dell’epidermide sono spesso ricche di pigmenti e possono svolgere il processo foto sintetico. Per consentire gli scambi gassosi con l’esterno, ed in particolare all'anidride carbonica di entrare a contatto con le cellule che svolgono la fotosintesi, troviamo sull'epidermide numerose e microscopiche aperture, chiamate stomi, che possono venire aperte o chiuse a seconda delle necessità della pianta mediante le variazioni di turgore di due cellule reniformi, chiamate cellule di guardia. I movimenti di queste due cellule fanno si che l’ampiezza stomatica possa essere regolata e con questo sistema di controllo la pianta riesca a proteggersi dalle eccessive perdite d’acqua, nei casi limite chiudendo completamente gli stomi e riducendo drasticamente la traspirazione. L’epidermide superiore è generalmente più spessa, più lucida e quasi priva di stomi, mentre l’epidermide inferiore è meno spessa, ricca di stomi, spesso protetta da peli che riflettono la luce solare ed ombreggiano le cellule sottostanti. Tra i due strati di epidermide troviamo il mesofillo clorofilliano, costituito a sua volta da uno strato superiore di cellule chiamato tessuto a palizzata ed uno inferiore chiamato tessuto lacunoso.  Il tessuto a palizzata è situato sotto l’epidermide superiore ed è formato da uno o più strati di cellule allungate perpendicolarmente alla superficie della lamina, addossate tra loro ed aventi spazi intercellulari molto ridotti. Queste cellule sono ricchissime di cloroplasti, gli organelli cellulari mediante i quali avviene il processo foto sintetico, e fanno di questo tessuto la sede principale della fotosintesi. Il tessuto lacunoso occupa lo spazio tra il tessuto a palizzata e l'epidermide inferiore ed ha il compito di favorire il passaggio dei gas, anidride carbonica e ossigeno all'interno della foglie. Anche se in misura minore del palizzata, le cellule del lacunoso contengono cloroplasti e svolgono la fotosintesi. Questo tessuto è formato da cellule isodiametriche oppure allungate parallelamente alla superficie fogliare, che lasciano tra loro ampi spazi intercellulari e lacune piene d'aria. In alcune piante, chiamate succulente, il tessuto lacunoso viene parzialmente sostituito da un parenchima acquifero, costituito da grosse cellule ricche di sostanze mucillaginose, capaci di assorbire notevoli quantità di acqua. Il passaggio dei liquidi attraverso la foglia e gli scambi tra la foglia ed il fusto sono garantiti dalle nervature, cioè quell'insieme di fasci legnosi e floematici che percorrono tutta la lamina fogliare disegnando una sorta di reticolo molto fitto molto visibile su tutta la pagina inferiore. Le nervature si differenziano in piccole nervature, immerse totalmente nel mesofillo, e grandi nervature che risiedono in maggioranza nella faccia inferiore della foglia. Le nervature non sono quasi mai in diretto contatto con il mesofillo ma scambiano le sostanze grazie ad un tessuto formato da cellule prive di cloroplasti chiamato guaina. L'anatomia e la morfologia delle foglie sono condizionate in misura notevole dalle condizioni ambientali, ma questa struttura dei tessuti, pressoché costante, consente loro di svolgere al meglio le funzioni a cui esse sono preposte.


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